Civita di Bagnoregio, "la città
che muore"
Per avere informazioni aggiornate sugli orari di visita,
bigletti ingresso e visite guidate puoi visitare il sito ufficiale di
Civita di Bagnoregio
A poco meno di un'ora di macchina da Frallarenza in direzione di Viterbo (34 km), il
borgo medievale di Civita di Bagnoregio si presenta come un paesaggio irreale, creato dal
progressivo sprofondamento del terreno e dall' erosione dello sperone di tufo sul quale
resiste, arroccato e isolato, un pugno di case raggiungibile ormai soltanto a piedi attraverso
un ponte in cemento lungo circa 300 metri.
Civita è un luogo incantato, dove il tempo non sembra scorrere
più. La totale assenza di automobili rende l'atmosfera all'interno
di Civita ancora più irreale.
Pochi ma suggestivi sono oggi i resti dell'abitato, un tempo centro politico
e religioso di Bagnoregio e luogo natale di San Bonaventura e tutti allineati
lungo l'unica via che percorre per intero l'abitato: Porta S. Maria, il
Duomo di S. Donato, fino al 1699 cattedrale di Bagnoregio, l'elegante
Palazzo Alemanni-Mazzocchi, il Palazzo Bocca.
Tuttavia la vera "opera d'arte" è il paesaggio che circonda
la rupe, al cui fascino il visitatore non si può sottrarre. La
natura, che ha reso così incerto il futuro del borgo, ha infatti
eroso e modellato le colline argillose, un tempo dolci e accessibili,
che circondano l'abitato fino a trasformarle in straordinarie sculture
naturali. E' all'estremità orientale della Civita che meglio si
può ammirare lo stupendo scenario della Valle dei Calanchi: spoglie
creste bianche di argilla che si alternano a burroni e muraglioni, insidiati
da piccoli corsi d'acqua, sono la precaria testimonianza del processo
erosivo iniziato migliaia di anni fa e non ancora cessato.
Cenni storici:
la città fu fondata dagli Etruschi 2.500 anni fa circa su una rupe
di tufo scelta per la sua posizione molto difendibile.
• VI sec. prime notizie certe su Bagnorea (questo
è il nome più antico), menzionata tra le sedi episcopali
italiane. Dopo la caduta dell'Impero Romano, Bagnoregio cade sotto il dominio dei Goti e dei Longobardi, infine Carlo Magno la conferì
al Papato. Dopo la conquista franca una serie di signorotti feudali si
alternarono al potere: tra questi i Monaldeschi che divennero più
tardi signori di Orvieto.
• XII sec. Bagnoregio diventa libero Comune e conosce
un periodo di prosperità e vivacità culturale. Pur attratto
nell'orbita della vicina e potente Orvieto, riesce ugualmente a mantenere
una relativa autonomia.
• 1221 nasce a Bagnoregio San Bonaventura.
• 1348 un'epidemia di peste (quella narrata nel
Decameron da Boccaccio) riduce la cittadina l'ombra di se stessa: si racconta
che in una sola giornata si contarono più di 500 morti.
• 1494 gli abitanti di Bagnoregio esasperati insorsero
dando vita ad una violenta ribellione che portò alla distruzione
del castello della Cervara, dal quale, i Monaldeschi avevano esercitato
il loro potere per oltre un secolo. A ricordo di questi eventi furono
murati, al di sopra dell'area della Porta di Santa Maria, due leoni in
pietra basaltica che tengono teste umane tra le loro zampe a ricordo della
vittoria del popolo di Civita.
Nello stesso anno si oppongono all'entrata in città del re di Francia
Carlo VIII, diretto a Napoli con il suo esercito. All'atto eroico non
corrisponde tuttavia alcuna riconoscenza da parte del Papa Alessandro
VI Borgia, che due anni dopo assesta un duro colpo al fiero sentimento
di libertà comunale istituendo il regime dei cardinali-governatori,
che sarebbe durato fino al 1612, anno in cui Bagnoregio passa sotto il
con trollo della Delegazione Apostolica di Viterbo.
• 1695 un primo terremoto, aggiungendosi all'opera
distruttiva dell'erosione, reca ingenti danni all'abitato di Civita.
• 1794 un secondo terremoto fa crollare lo stretto
ponte naturale che collega Civita alla borgata esterna della Rhota. A
quel punto la maggior parte degli abitanti abbandona il colle e si stabilisce
alla Rhota, la contrada sorta nel XIII sec. che oggi costituisce il centro
storico di Bagnoregio.
• 1867 il primo violento scontro tra le milizie
pontificie e i volontari garibaldini passa alla storia come "la battaglia
di Bagnorea". Nel 1870 Bagnoregio entra a far parte del Regno d'Italia.
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